artICOLo pubblicati da fabiana mendia su



Giacomo Balla di Fabiana MENDIA

L’energia del tratto che campisce ombre grigie e arquate, interrotte da segmenti neri, forti, decisi. Nuvole cariche di pioggia e fulmini che squarciano il cielo. Dietro questo tracciato si cela un messaggio che esprime l’idea di “Dinamismo atmosferico”, interpretato da Giacomo Balla, in piena seconda stagione futurista. Il 18 dicembre 1925, l’artista torinese, scrive all’amico Francesco Sapori e alla moglie, su una cartolina postale, un messaggio di rammarico per non potere essere presente alla “sua importantissima conferenza” al “Museo Belle Arti” di Palazzo Venezia. Il disegno con la descrizione cifrata di una precipitazione atmosferica allude al suo stato d’animo. Insieme a uno dei fondatori della principale avanguardia italiana del XX secolo sono protagonisti della “Ricerca del Segno, opere su carta”, allo “Studio San Giacomo”, curata da Cristina Funghini, diciannove illustri esponenti del Novecento, permettendo attraverso il primo concepimento dell’opera di entrare in contatto diretto con l’idea dell’artista. “Veglia” di Fortunato Depero, autore insieme a Balla del manifesto della “Ricostruzione futurista”, irrompe con la sua sveglia-collage sul poster pensato per pubblicizzare una ditta di orologi, nel periodo in cui si era dedicato, nella sua casa d’arte di Rovereto, nel 1919, alla produzione industriale di mobili e oggetti.

Ma Depero, dimostra in “Colpo di Vento”, matita su carta, preparazione di un olio del 1947, la sua sensibilità per il vorticismo, la predilezione per la linea ondulata e lì dove ripropone la ripetitività del movimento, il controllo nella rappresentazione delle sequenze ( rispetto all’amico, autore di “Dinamismo di cane al guinzaglio”). Sironi metafisico e Sironi astrattista si afferma in due disegni , a quarant’anni di distanza: “Manichino”(1920) e “Composizione astratta”. Enrico Prampolini, nato futurista, diventato poi cubista, con “Cassandra”, matite colorate su carta, conferma la sua passione per le tematiche picassiane maturate a Parigi, inaugurando un soggetto che ripropone più volte ambientandolo a Capri, tra il 1946 e il 1947. Gli “Amanti”, acquerello su carta” di Renato Guttuso, racconta la fase più intimista del pittore. Il maestro e la contessa Marta Marzotto si baciono al mare più che appassionatamente, nel 1966. Gli altri celebri autori: Accardi, Basaldella, Carena, Carrà, Clerici, Conti, Dazzi, De Pisis, Dorazio, Drei, Fazzini, Gerardi, Innocenti, Montanarini, Novellini, Oppo, Pirandello, Sartorio, Schifano, Turcato, Ziveri.
(“La ricerca nel segno”, opere su carta del ‘900, via di San Giacomo 14, tel. 06-36005583, fino al 23 dicembre).
TORNA AGLI ARTICOLI