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Mediterraneo di Fabiana MENDIA

Egiziani arrampicati sui blocchi di pietra di una piramide come stambecchi. Foto di gruppo, con signore, signori e bambini protetti da cappelli a tese larghe e velette, bombette e baschi con piume lunghe da sembrare, per effetto della messa a fuoco, così vicine alla Sfinge da solleticarle il mento. Sono due fotografie, originali in stampa all’albumina dei primi del Novecento, delle ottantacinque sul tema del viaggio, in visione a Palazzo Braschi, scattate sul posto dai primi professionisti dello scatto, che incuriosiscono perché più che fissare la realtà, rappresentano una finzione.
L’album di fotografie da scorrere nelle sale del museo di Roma portano la firma dei maggiori interpreti di questo nuovo prodotto tecnologico, scoperto da Daguerre nel 1839: Robert Macpherson, Giorgio Sommer, Celestino Degoix e James Robertson. Il percorso della mostra, che rappresenta ed evoca paesi e paesaggi del “Mediterraneo” (da cui il titolo), parte dalle immagini del Principato di Monaco (1874-84) e prosegue in Italia con la stazione di Ventimiglia, piazza Caricamento a Genova e Venezia: ritratta artisticamente da Giovan Battista Brusa e Carlo Ponti (inventore dell’aletoscopio che permetteva di vedere immagini ordinarie amplificate). Il “Grand Tour”dei fotografi prevedeva, prima di arrivare alle falde del Vesuvio, anche una sosta alle cascate delle Marmore a Terni e di Tivoli.

Nella seconda metà dell’’800 Giorgio Sommer è a Napoli e apre uno studio di fotografia a Monte di Dio. Diventa l’autore delle vedute del golfo, dell’isola delle Sirene e della Pompei archeologica, avendo scelto la città partenopea come sua base di ricerca dopo avere lasciato definitivamente Francoforte, la sua città natale. La sezione dedicata all’Oriente comprende immagini di Alessandria d’Egitto prima e dopo l’incendio del 1882, vedute del Cairo e del Bosforo, il porto di Beirut nel 1880, Costantinopoli. Interessante il materiale fotografico firmato da Ludovico Tuminiello che documenta la spedizione del marchese Antinori nel 1875 in Tunisia. La mostra (fino al 6 giugno), curata da Barbara Bersaglio, Anita Margotta, Federica Pirani e Daniela Tronfio è stata allestita con opere provenienti dall’Archivio Fotogafico Comunale (fondato da Carlo Pietrangeli nel 1971) e dalla Fondazione Italiana per la Fotografia di Torino, nell’ambito del terzo festival internazionale della Fotografia di Roma.
(Via di San Pantaleo, aperto da martedì a domenica: 9.00-19.00, chiuso lunedì. Info: 06-67108346).
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