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Exactitudes di Fabiana MENDIA

Uno zoom puntato sui cuori dell’umanità.
L’idea, l’asse portante della ricerca di Ari Versluis e Ellie Uyttenbroek è quella di un lungo cammino di approfondimento, di indagine fisiognomica la cui grande originalità è nel suggerire una lettura del destino di una certa parte della cultura occidentale, attraverso l’analisi di uno stesso capo di abbigliamento, indossato da protagonisti della stessa età, con intenzioni di introspezione psicologica e forse anche studio dell’inconscio.
Ecco, allora, tipi da skate, da surf, da spiaggia di Rio de Janeiro, ragazze di Ipanema con parecchi chili in più; studentesse, vagabondi, macellai, ragazzine tatuate e mussulmani incappucciati, signore in pelliccia di Rotterdam, giovani padri con bebè al collo. O semplicemente teenagers, stesso atteggiamento, ma ognuna con una diversa maglietta o camicetta.
Una galleria di anonimi personaggi, sorridenti, spettinati o pettinati, dagli sguardi intensi e con le mani in tasca, fotografati di profilo o frontalmente. “Exactitudes” a Palazzo Incontro, inaugurata ieri, documenta in 112 scatti in una serie di ritratti multipli, tipologie di gruppi sociali, divisi in diverse categorie: religione, cultura, passioni, sport, affinità di pensiero, età, appartenenza etnica, caratteristiche fisiche, desideri comuni, complessità psicologiche. Un progetto avviato nel 1994 dal tandem Versluis- Uyttenbroek, selezionato tra le opere presentate nell’ambito degli accordi culturali tra Francia e Olanda (durante la presidenza di Sarkozy alla Comunità Europea), traferito poi l’anno scorso per tre mesi sui vagoni della linea “Thalys”, che collega Parigi ad Amsterdam. “Un cortometraggio di personaggi tutti nella stessa posa che scorreva sui binari- spiega la curatrice Caroline Siobhan Ryan- per sottolineare l’apparente contraddizione tra identità e uniformità”.
Nicola Zingaretti, presidente della Provincia di Roma, affascinato dall’operazione “dress code”, ha scelto di inaugurare il nuovo corso del Palazzo di via Prefetti, con un lavoro il cui messaggio è di chiaro ottimismo. “Al di là dell’indagine antropologica e sociale- ha detto Zingaretti- i 112 volti affermano nelle loro diversità, la loro volontà di condivisone, di conoscenza e di rispetto”. Un universo senza eroi per costruire una società tesa con fiducia verso un futuro di sfide comuni.












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