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Nuovo MACRO di Fabiana MENDIA

Flessibile, adattabile, che conferma da una parte la dimensione auratica dell'arte e dall'altra rafforza l'idea di museo da "aperto al pubblico" a "museo dei publici", ovvero fruibile da visitatori di differente preparazione culturale, etnica e generazionale. Luca Massimo Barbero, neo direttore del Macro, museo d'arte contemporanea Roma, non lancia una sfida, ma con la consapevolezza e l'esperienza convalidata già da una brillante e già lunga carriera di curatore di altre importanti istituzioni italiane e straniere, ha annunciato ieri sera la sua "missione possibile"sul rilancio delle attività espositive dello spazio di via Reggio Emilia, ex edificio industriale del primo '900, a cui si aggiungerà nel 2010 una nuova struttura progettata da Odile Decq.
Accolti da un autoritratto in bronzo di Alighiero Boetti, nel foyer attraversato dai corridoi sospesi in ferro e vetro che collegano i due corpi del museo, collezionisti, amici, artisti, appassionati, esperti e frequentatori abituali hanno partecipato alla presentazione del Nuovo MACRO, che comprende in primis, un progetto di ridefinizione della sua vocazione di laboratorio di ricerca sul mondo del contemporaneo e di “motore” culturale del territorio. “Il rapporto stretto tra bene culturale e ambiente esterno è fondamentale per una gestione moderna e dinamica del museo- spiega il direttore del MACRO. Puntiamo ad attirare i giovani a visitarlo non solo in occasione delle mostre, ma a frequentarlo per approfondire alcune tematiche, consultando il materiale della mediateca e del centro ricerca e documentazione.

Niente colpi ad effetto per l’inaugurazione di ieri sera. Umberto Croppi, assessore alla Cultura e Umberto Broccoli, sovraintendente ai Beni Culturali del Comune di Roma, sostenitori della promozione e dello sviluppo del “viaggio nel contemporaneo” siglato Barbero, hanno seguito il percorso museale approvando pienamente l’allestimento e la scelta di puntare sulla riapertura al pubblico con l’esposizione di una parte delle opere della collezione permanente, insieme alle altre date in “comodato” dai collezionisti. Tra gli artisti in mostra: Hupadhyay,Viola, Sherman, Arienti, Paolini, Man Ray, Kline, Pane, Acconci, Bartolini, Lazzari, Moffat, Novelli, Turcato, Capogrossi, Pucci e Cattaneo.Tra gli interventi “site specific”, l’installazione “Cadaveri Squisiti” del duo Cuoghi Corsello sulle pareti degli ascensori e i teloni con le “Pastiche” di Francesco Simeti sulle pareti curve degli atri. Per l’autunno, in programma “New York Minute”, 60 artisti in scena al MACRO FUTURE. Infine, “fatti e misfatti” della “cittadina delle immagini contemporanee” dal 2002 a oggi, raccontati in un “Manuale” edito da Electa.
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