ART DINNER
IL RACCONTO DEL CIBO NELL'ARTE - a cura di Fabiana Mendia




 

“La solitudine di un numero uno: le dispense vegetariane e ipnotiche dipinte da Sànchez Cotàn”.
A cura di Fabiana Mendia
Letture di Giampiero Rappa

La novità della pittura di Juan Sànchez Cotàn consiste in un cambiamento di concetto. La pittura non presenta più oggetti come accessori decorativi, ma li rende protagonisti . Due elementi contribuirono a un cambiamento che metteva a soqquadro la gerarchia rinascimentale dei generi. Il primo era di natura strumentale e riguardava il linguaggio pittorico . L’apparizione del genere della natura morta si basava su una percezione estremamente realistica della pittura, che si concretizzò con l’avvento del naturalismo . La verità , o per meglio dire la verosimiglianza di ciò che contemplava lo spettatore suscitava dei dubbi circa la distinzione tra realtà e apparenza.
Gli elementi vengono tolti dal loro contesto naturale e disposti in modo tale da attirare l’attenzione dello spettatore . Le opere sono realizzate per essere viste da vicino . Animali e frutti sono mess9 gli uni accanto agli altri su riquadri di pietra poco profondi che evocano probabilmente le dispense di cucina . Si ha la sensazione di trovarsi di fronte a un luogo adatto alla conservazione dei cibi , fino a quando ti accorgi che la disposizione è artificiosa in quanto si tratta di prodotti di natura diversa che non possono essere conservati tutti quanti alla stessa maniera.
Sanchez Cotan inaugura questa caratteristica forma di rappresentare animali e frutti, che differisce chiaramente dalle cucine ben fornite dei pittori fiamminghi Pieter Aertsen e Joachim Beuckelaer e dalle non meno abbondanti bancarelle degli italiani Vincenzo campi e Bartolomeo Passerotti , autori di dipinti di genere considerati precursori immediati della natura morta .
I dipinti di Cotàn imitano la realtà e sono stati concepiti come una finestra su di essa , accentuando al massimo le capacità quasi divine della pittura , creando opere che evocano una sacra monumentalità.
La formula di Sànchez Cotàn divenne normativa per le nature morte spagnole dei primi decenni del XVI secolo . Del periodo fino alla chiusura della sua bottega , nel 1603, ci restano solamente sei originali e alcune copie delle dieci nature morte documentate sicuramente sue. Solamente dieci , ed è un dato da considerare attentamente , non per sottolineare il loro carattere esclusivo ma per contestualizzare il loro autore che, come nel caso della maggior parte dei suoi colleghi , sceglieva prevalentemente temi religiosi . Deve tuttavia la sua fama soprattutto alle sue nature morte e al suo ingresso all’ordine dei Certosini. Il vuoto inquietante di alcune nature morte , la composizione sobria e la semplicità degli alimenti furono collegati alla sua vocazione religiosa : queste formule suggestive del “pittore certosino” avrebbero un intento simbolico e conterrebbero riferimenti al trascendente , come nel caso della “Natura morta con cotogno, cavolo, melone e cetriolo : verdure e frutti tondi e a tubo descrivono un quarto di ellisse che si staglia silenziosamente nell’oscurità. Una trattazione sulla pittura iberica del primo Seicento in cui quel rigore d’ombra e di meditazione sulle cose si mantiene nitido .
Il filone lungo tutto il XVII secolo da Sanchez Cotàn, a Zurbaran , da Juan Fernandez el Labrador e Juan van der Heimen y Leòn a Louis Melendez, resterà un legame di natura spirituale e metafisico , ben evidente nella struttura compositiva e nell’ atmosfera rarefatta che accompagna la superba stagione della natura morta iberica.

 

 

L’ ARTperitivo

Dibattito d’arte, aperitivo e degustazione
Arte, cibo e letteratura per la prima volta in un unico filone creativo.
 A cura di Fabiana Mendia
Letture di Giampiero Rappa

Giovedì 20 aprile, ore 19.00
Mercato Centrale Roma, via Giolitti 36, spazio FARE, secondo piano

La quota di partecipazione al dibattito d’arte e all’aperitivo degustazione
25 euro

Info e prenotazioni: info.roma@mercatocentrale.it
06 46202900
Oppure.
fabianamendia@arteindiretta.it
340-4885474

www.arteindiretta.it


Per il parcheggio si consiglia: Radisson a Via Giolitti, e il parcheggio della Stazione Termini, via Marsala , convenzionato con il Mercato Centrale (consegnando lo scontrino di partecipazione) si applica lo sconto del 20 per cento.